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Mercoledì, 30 Ottobre 2024

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Patch Test

Il Patch Test è un esame utilizzato per la diagnosi delle reazioni allergiche da contatto. In particolare, questo test specifico che permette l'identificazione degli agenti eziologici (allergeni) responsabili della dermatite allergica da contatto (DAC).

Il Patch Test prevede l'applicazione sulla pelle del paziente di alcuni dischetti (da 20 fino a 150 pozzetti) non assorbenti, contenenti ciascuno un allergene potenzialmente responsabile della dermatite (es. nichel, cromo conservanti, coloranti, profumi ecc.). L'allergene viene rilasciato lentamente per 48 ore e, se la persona è suscettibile ad una particolare sostanza, compare una reazione infiammatoria locale.

Il Patch Test (o test epicutaneo) è un test allergologico diagnostico, utilizzato per identificare quelle sostanze che, una volta poste a contatto con la pelle, determinano una reazione infiammatoria locale. Esistono due diverse forme di dermatite da contatto, una di origine irritativa - indipendente dal sistema immunitario - ed una allergica in cui le cellule immunitarie producono una risposta infiammatoria diretta contro la sostanza erroneamente ritenuta pericolosa.

Il Patch Test è un test di reazione cutanea impiegato per identificare quali sostanze possono essere la causa di un'infiammazione cutanea allergica (dermatite da contatto). I Patch Test possono rilevare reazioni allergiche ritardate che possono richiedere diversi giorni per svilupparsi: l'esame si basa, infatti, sul principio di una reazione di ipersensibilità di tipo IV.

Nichel, cromo, coloranti, lattice, saponi e detergenti, piante (es. edera velenosa), componenti di pomate ad uso topico o farmaci (antibiotici, anestetici, antistaminici) sono solo alcuni degli allergeni testati con il Patch Test. Il Patch Test può aiutare ad identificare il tipo di dermatite da contatto che affligge il paziente e valutate le risposte dell'organismo alle varie sostanze utilizzate. Generalmente, le forme irritative sono comuni un po' a tutte le persone, mentre le forme allergiche sono meno diffuse ed altamente personalizzate.

Il Patch Test viene prescritto dal medico quando la persona (adulto o bambino) manifesta sintomi che possano far pensare a reazioni allergiche da contatto. Serve infatti a confermare o a escludere la diagnosi di una DAC. Il Patch Test può essere utile anche in presenza di eczema da sospetta dermatite atopica e come supporto diagnostico nei casi di allergia alimentare.

Il Patch Test sfrutta dei dischetti non assorbenti contenenti una o più sostanze con potenziale allergenico da testare, applicate tramite apposite siringhe confezionate. Ogni sostanza, detta aptene, si trova in concentrazioni talmente esigue da evitare qualsiasi pericolo per la salute dei pazienti, compresi quelli con forme allergiche piuttosto gravi; del tutto eccezionali sono infatti le reazioni sistemiche, come orticaria e shock anafilattico, causate dai Patch Test. D'altra parte, però, la quantità di aptene utilizzata è comunque sufficiente per evocare una reazione anche in pazienti scarsamente sensibilizzati. 

La realizzazione del Patch Test è piuttosto semplice: gli allergeni vengono applicati alle singole cellette di materiale anallergico, che vengono quindi posizionati sulla pelle. I Patch Test non utilizzano aghi, sono indolori e facilmente eseguibili a livello ambulatoriale.

Di solito, i dischetti vengono applicati sulla parte alta del dorso, poiché, trattandosi di una superficie ampia, possono essere posizionati più dischetti a formare un pannello (test di una serie di allergeni, generalmente una ventina di sostanze). In alternativa, il Patch Test viene realizzato sulla pelle dell'avambraccio.

I cerotti vengono mantenuti sulla cute per 48-72 ore, grazie a cerotti ipoallergenici che assicurano un contatto uniforme degli stessi con la pelle. Durante questo periodo che segue l'applicazione dei cerotti, il paziente avrà cura di non rimuovere i dischetti e di non bagnarli, evitando anche l'esposizione solare e l'attività fisica (per il problema della sudorazione).

Una volta rimossi i pannelli, il dermatologo valuta l'aspetto delle aree cutanee sottostanti: se nella sede di contatto compaiono arrossamento, prurito e piccole vescicole significa che la persona è allergica alla sostanza contenuta nel relativo dischetto. Alcune reazioni non compaiono finché l'adesivo non viene rimosso, per questo motivo la pelle rimane sotto osservazione fino a 72- 96 ore.

Durante il Patch Test: Accorgimenti

Durante lo svolgimento del Patch Test il paziente dovrà rispettare i seguenti accorgimenti per non invalidare l'esame o falsare l'esito:

  • Non nuotare o fare esercizio fisico, poiché i cerotti potrebbero staccarsi.
  • Non effettuare doccia o bagno.
  • Non toccare, strofinare o grattare la schiena.
  • Evitare esporre la schiena (o altra zona testata) al sole quattro settimane prima dell'esame

Per la durata dell'esame, inoltre, è consigliabile dormire in posizione prona. I cerotti applicati sulla cute del paziente verranno rimossi dal medico. I Patch Test non vengono effettuati generalmente nel periodo estivo.

Avvertenze e Controindicazioni

Il Patch Test deve essere applicato solo su cute sana ossia senza acne, cicatrici, dermatiti o qualsiasi altra situazione che possa interferire con i risultati del test. Nel caso i cerotti producano un forte prurito, bisogna comunque ignorare lo stimolo di grattarsi, in modo da non irritare la pelle e rendere ancor più difficile l'interpretazione dei risultati del patch-test.

Preparazione

Per non falsare i risultati, è necessario sospendere:

  • l'uso di creme a base di corticosteroidi nella sede di applicazione almeno 15 giorni prima dell'esecuzione del Patch Test;
  • l'assunzione di corticosteroidi orali almeno 20 giorni prima del Patch Test;
  • l'impiego di farmaci antistaminici per via sistemica almeno 7 giorni prima del Patch Test.
  • in caso di gravidanzaaccertata o allattamento si consiglia di non effettuare l'esame
  • comunicare sempre al medico eventuali pregresse reazioni allergiche gravi, quali shock anafilattico o edema della glottide.

La lettura e l'interpretazione dei risultati dei test, positivi o negativi che siano, sono un processo complesso che richiede formazione ed esperienza, considerando la loro rilevanza e associandolo alla storia clinica della dermatite da contatto.

In presenza di arrossamenti, edema, vescicole e papule (piccoli rilievi cutanei rossastri) la diagnosi è positiva ed il soggetto viene considerato allergico a quella determinata sostanza. Tuttavia, dopo questa valutazione iniziale, il più delle volte il dermatologo richiede di visitare nuovamente il paziente dopo uno o due giorni, quando le reazioni allergiche sono pienamente sviluppate e le manifestazioni lievi sono scomparse.

In base all'intensità ed alla gravità delle reazioni cutanee si potranno quindi distinguere le forme irritative dalle sensibilizzazioni (allergie) verso determinate sostanze. Nelle dermatiti da contatto di natura irritativa, ad esempio, le manifestazioni sono più evidenti quando i patch vengono rimossi, salvo poi migliorare nei giorni seguenti; al contrario, le le forme allergiche richiedono circa un paio di giorni per produrre manifestazioni, che tendono poi a divenire più rilevanti alcuni giorni dopo la rimozione dei patch.

 

 


 
 
 
 

 

 

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