La clamidia è un'infezione batterica causata da un microorganismo, Chlamydia trachomatis, trasmesso sia attraverso rapporti sessuali vaginali, anali o orali che per via materno-fetale. Negli adulti, la clamidia comporta generalmente manifestazioni sintomatiche piuttosto leggere, limitate perlopiù a qualche perdita vaginale anomala o ad una sensazione di fastidio e prurito ai genitali.
Spesso il decorso è addirittura asintomatico, tanto da passare inosservato alla persona che ne è stata colpita. Questa sua caratteristica ha portato ad identificare la clamidia come una "infezione a trasmissione sessuale silenziosa". Nonostante ciò, non va assolutamente presa alla leggera, poiché in alcuni casi perde la sua caratteristica "bonarietà" e diventa causa di seri danni all'apparato riproduttivo.
Insieme alla Tricomoniasi e alla Gonorrea, con la quale condivide numerose manifestazioni cliniche, la clamidia è una delle malattie sessualmente trasmissibili più diffuse al mondo. Nella maggior parte dei casi l'infezione interessa le donne sessualmente attive, con un picco di incidenza attorno ai 20 anni.
Spesso, i sintomi associati all'infezione da clamidia, che normalmente compaiono 7-12 giorni dopo avere avuto rapporti sessuali non protetti con una persona infetta, sono scarsamente evidenti. Se trasmessa durante rapporto anale, la clamidia può causare proctite (dolore rettale, spasmi anali accompagnati da urgente bisogno di defecare, talvolta sanguinamento); negli uomini è di frequente riscontro tra maschi omosessuali, nelle donne può essere anche la conseguenza di una cervicite.
Tipo campione (TC):un tampon a secco
Tempi Refertazione (TR): 24h